A Venezia il Rinascimento iniziรฒ a radicarsi solo attorno alla seconda metร del Quattrocento, quando a Firenze questa corrente artistica era giร giunta a maturazione. Ciรฒ รจ legato al perdurare in Veneto della tradizione gotica.
Qui, uno dei principali rappresentanti del Quattrocento fu senza dubbio Giovanni Bellini, detto anche il Giambellino, nato nel 1430 e morto nel 1516 e autore dellโopera qui analizzata. Egli si formรฒ presso la bottega del padre, anch’egli pittore, e subรฌ l’influenza di Andrea Mantegna, divenuto suo cognato, il quale lo spinse verso una nuova ricerca artistica.
Il Rinascimento Veneto fu diverso da quello fiorentino perchรฉ gli artisti veneti per loro indole e per tradizione pittorica rimasero sempre lontani dalla prospettiva teorizzata a Firenze da Brunelleschi e Leon Battista Alberti e messa in opera da artisti come Piero della Francesca, privilegiando una pittura piรน naturale e istintiva, meno rigida, legata all’esperienza visiva e senza troppi filtri razionali.
Il trittico dei Frari รจ un olio su tavola composto da tre pannelli in legno (quello centrale di 184 x 79 cm e quelli laterali di 115 x 46 cm) e rappresenta in maniera significativa la stagione culturale veneta di questo periodo perchรฉ riunisce sia la maturazione stilistica dell’autore che la sua abilitร e competenza nel mantenere viva la tradizione dei luoghi. L’opera fu commissionata allโartista dai Pesaro nel 1485 e si trova nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia, nella cappella di famiglia. Nei pressi del Trittico รจ sepolta Francesca Tron, moglie di Pietro Pesaro, morta dieci anni prima della commissione dellโopera.

La Basilica di Santa Maria รจ una chiesa francescana dedicata alla Vergine Assunta in cielo e non a caso il trittico raffigura Maria in trono che tiene Gesรน, raffigurato in piedi nellโatto di benedire. Nei pannelli laterali sono raffigurati quattro santi. A destra di Maria in primo piano cโรจ San Nicolรฒ con la mitra verde, il pastorale e un libro aperto e in secondo piano San Pietro. A sinistra San Benedetto con una veste nera, anchโesso con libro e pastorale e poco dietro San Marco. Il trono su cui siede Maria รจ sopraelevato e in parte nascosto da due putti con strumenti musicali. Una scritta in latino dietro al trono dice: โO porta sicura del cielo, guida la mente, dirigi la vita / tutte le mie azioni siano affidate alla tua protezioneโ e rimanda immediatamente allโimmagine della Madonna ma non solo. Tutto in quest’opera infatti parla della famiglia Pesaro. I quattro santi dipinti dal Bellini hanno i nomi dei quattro uomini di famiglia, dei tre figli Benedetto, Nicolรฒ e Marco e di loro padre Pietro. Di queste quattro figure una sola guarda lo spettatore: Benedetto. Non รจ un caso. Benedetto Pesaro infatti fu il piรน valoroso combattente dei tre fratelli, e nel 1500 fu nominato โcapitano generale da marโ, una carica che i veneziani riconoscevano al capitano in capo della loro flotta. Egli nel 1502 sconfisse i turchi nella battaglia di Santa Maura, unendo la sua flotta con quella di papa Borgia, guidata dal cugino Jacopo Pesaro che si farร dipingere da Tiziano nella celebre Pala Pesaro, anchโessa conservata nella Basilica di Santa Maria.

Questa opera รจ un esempio del significato profondo e complesso che lโarte aveva nel Rinascimento. Unโarte concepita non solo per emozionare lo spettatore (scopo principale dellโarte contemporanea) ma principalmente per commemorare una morte, chiedere la protezione di un valoroso guerriero e celebrarlo.
Dal punto di vista stilistico lโopera dimostra tutta la perizia di Bellini nel creare spazi tridimensionali realistici, impiegando la prospettiva per creare effetti illusori: la cornice in legno che ospita il trittico, probabilmente disegnata dallo stesso artista, prosegue allโinterno del quadro, dando allโambiente ove รจ posto il trono una profonditร che sembra vera ma che in realtร รจ solo dipinta. Lโimpiego dellโoro nel catino absidale, anacronistico e decisamente lontano dalle soluzioni rinascimentali fiorentine, รจ probabilmente un omaggio alla tradizione veneta del mosaico.
La storia qui presentata รจ collegata a Perchรฉ รฉ importante insegnare a distinguere iconografia e iconologia. Entrambi gli articoli presentano materiale scaricabile gratuitamente per svolgere i laboratori coi vostri ragazzi. Il materiale รจ destinato alla Scuola Secondaria di Primo Grado e non ha l’ambizione di esaurire l’argomento ma semplicemente di introdurre un modo diverso di fare storia dell’arte a scuola.
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