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Di acqua, di erbe, d’incantesimi.

Informazioni sul Corso/Laboratorio

Docente/i

Antonelli e Micheli

Modalità

In presenza

Località

Località Alvano, Via Montepiano, Spello

Partecipanti max

12

Date del corso

24 giugno 2023
}

Durata (ore)

dalle ore 09.30 alle ore 18.00 con pausa pranzo di un'ora.

Scadenza iscrizioni

11/06/2023

Informazioni e iscrizioni

340 2341989 - 342 7021227
diariovisivo.umbria@gmail.com

Costo

50 euro per due laboratori: uno al mattino "Incantesimi d'acqua" e uno il pomeriggio "Lo chiederemo agli alberi".

Acqua, erbe, incantesimi sono termini che ci trasportano immediatamente ad una delle notti più magiche del nostro calendario. Non cadono le stelle come a San Lorenzo, non nasce il Bambino nella capanna, non inizia un nuovo anno, ma la notte tra il 23 e il 24 giugno porta con sé qualcosa di speciale. E’ una malia, un sortilegio, un incanto a cui sono legate  innumerevoli leggende e usanze ma anche riti e superstizioni.

Tale giorno era considerato sacro già nelle tradizioni precristiane ed ancora oggi viene celebrato dalla religiosità popolare lo stesso giorno che il calendario liturgico della chiesa latina ricorda la natività di San Giovanni Battista. Il potere del fuoco rallenta la discesa del sole nella volta celeste, mette in fuga le tenebre, gli spiriti maligni, le streghe e i demoni vaganti in cielo. Il potere della luna, che produce la così detta “rugiada” di San Giovanni, preserva la bellezza e allontana le malattie.

Si racconta che le erbe raccolte in questa notte abbiano un potere particolare e tutte le loro caratteristiche e proprietà naturali siano esaltate alla massima potenza. Tra le erbe legate alla Notte di San Giovanni proprietà straordinarie avrebbero l’iperico, chiamato anche erba di San Giovanni, l’artemisia chiamata anche assenzio volgare e dedicata a Diana Artemide, la lavanda, la ruta, la verbena, il ribes rosso. Queste e altre specie erano e sono utilizzate per preparare l’Acqua di San Giovanni. Si raccolgono erbe e fiori e si ripongono in un recipiente colmo d’acqua che si lasciava per tutta la notte fuori casa. Al mattino la rugiada benedice quest’acqua con la quale ci si può lavare.

Il rapporto tra uomo e natura è una continua sfida che il primo fa nei confronti della seconda. Eppure appare chiaro da tempo che dovremmo cercare di coesistere in una relazione positiva di rispetto, ammirazi0ne e cura. Anche nelle arti, da quelle letterarie (basta pensare al meraviglioso Cantico delle Creature di Frate Francesco o alle liriche di Lucrezio che vede la natura come madre di tutte le cose) a quelle pittoriche (pensiamo al Romanticismo, epoca in cui ambiente e paesaggio naturale si affermano definitivamente come soggetto delle opere d’arte ma anche  alla Notte Stellata di Van Gogh e alle opere di tutti quei pittori che dipingevano En Plein Air), la Natura assurge a fonte di ispirazione, diventa tana, rifugio, protezione, madre generosa che regala bellezza a piene mani.

Il laboratorio “Di acqua, di erbe e d’incantesimi” vuole essere un’immersione in questa Bellezza, utilizzando tutti i cinque sensi, regalandosi tempi lenti e percorsi di approfondimento personale e comune, all’interno di spazi e luoghi che rimandano energia positiva e benessere. Il metodo Diario Visivo, ideato da Federica Ciribì, è certamente la modalità migliore per effettuare questo viaggio nel mondo naturale e in sé stessi e garantisce l’attivazione delle risorse personali, profonde, emozionali e cognitive.

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