Quella volta che Piero insegnรฒ a Luca le regole della prospettiva.
Entrando nel Museo Civico di Sansepolcro (AR), alla nostra destra, รจ esposto un quadro straordinario. Ma come tutte le cose belle e complesse, bisogna darsi tempo e farci caso.

Il visitatore, normalmente, entra in questo Museo per incantarsi davanti alle opere di Piero della Francesca e ha una naturale propensione per scivolare velocemente davanti agli altri quadri. Di fronte a questa opera perรฒ, รจ impossibile non fermarsi. E allora facciamoci caso.
Si intitola: Piero della Francesca detta le regole di geometria a Luca Pacioli. ร un olio su tela, opera di Angelo Tricca (Sansepolcro, 1817 – Firenze 1884). Nel dipinto salta subito agli occhi la rappresentazione di uno studium umanistico con cinque persone, arredato con essenzialitร ma senza far mancare segni importanti di cultura rinascimentale e antiquaria.
Se avete sostato abbastanza per notare tutto questo, non potete non cadere nella tentazione di approfondire e studiare gli aspetti iconografici e iconologici del capolavoro.
Al centro, su un’elegante seduta, quasi un trono, siede Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1412 circa โ Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492) ormai anziano e quasi cieco: capiamo che รจ lui dal titolo dell’opera e conosciamo la sua condizione dal bastone che tiene con la mano sinistra. Attorno allo stesso tavolo, con l’artista, tre giovani allievi sono ritratti in pose naturali. Piero sta cercando di spiegare a Luca Pacioli (Borgo Sansepolcro, 1445 circa โ Borgo Sansepolcro, 19 giugno 1517), vestito col caratteristico saio francescano, le regole della geometria e della prospettiva. Il frate ha in mano un compasso e deve avere compiuto diversi errori: lo intuiamo dai numerosi fogli ammucchiati ai suoi piedi ma anche dall’atteggiamento e dalla posa di Piero che sembra spazientito.
Alle spalle dei due protagonisti, sulla parete di fondo, sono appese due opere dell’artista: si riconosce chiaramente Il battesimo di Cristo, del 1445, oggi conservato alla National Gallery di Londra.
Ora la domanda รจ: in che anno Angelo Tricca avrร ambientato questa scena? Per capirlo occorre aguzzare ancora un poco la vista. Il quadro contiene tutti gli indizi per capirlo.
Se guardiamo con attenzione, sul tavolino, dietro al cavalletto, si nota un oggetto particolare: un mappamondo. Questo oggetto ha attirato la mia attenzione ed รจ proprio grazie a questo mappamondo che mi รจ stato possibile rispondere alla domanda: la scena รจ ambientata tra 1491 e il 1492. Fu proprio nel 1491 infatti, che fu “inventato” in Germania il primo mappamondo, a cura di Martin Behaim. E questa data รจ verosimile: Piero della Francesca morรฌ infatti nel 1492, all’etร di 80 anni, e nel quadro รจ rappresentato anziano. Non piรน giovanissimo nemmeno fra Pacioli, che nel 1491 aveva 46 anni, aveva giร la barba imbiancata ed era impegnato negli studi per uno dei suoi libri piรน famosi: Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalita. Tutti indizi che confermano l’ipotesi.
Nel 1491 tra l’altro, รจ documentata la presenza di Luca Pacioli nella sua cittร natale, dopo che ebbe compiuto numerosi viaggi, ulteriore conferma della supposizione. Dalle cronache locali sappiamo che pur avendo ottenuto alcuni privilegi dal Papa in persona, Pacioli era osteggiato dagli uomini religiosi di Sansepolcro, invidiosi della sua fama crescente. In quello stesso anno gli fu proibito di insegnare e solo nel 1493 fu ammesso a predicare i sermoni della Quaresima. Durante questi anni a Sansepolcro Pacioli lavorรฒ, come detto, al Summa de arithmetica, passato alla storia come il testo in cui vengono gettate le basi per il concetto di “partita doppia”, il “dare” – “avere” giร noto e divulgato nell’ambiente mercantile, che poi si diffuse per tutta Europa col nome di “metodo veneziano”. Non รจ strano, infatti fu proprio a Venezia che Pacioli trovรฒ un editore per pubblicare il libro nel 1494. Luca e Piero potrebbero essere stati rappresentati quindi tra il 1491 e il 1492 mentre l’artista consigliava il matematico su qualche aspetto poi approfondito nel testo.
Avete visto quante informazioni si trovano in quadro “sconosciuto”? E quanta storia รจ possibile ricostruire osservando con attenzione i particolari? Vi invito a condividere questo quadro coi vostri ragazzi e provare a ricostruire con loro la storia. Il consiglio รจ proporre l’esercizio durante la spiegazione del Rinascimento, dopo avere almeno sommariamente introdotto Piero della Francesca e Luca Pacioli. Non รจ necessario avere approfondito nessuna opera. Usate la scheda allegata per un esercizio in classe in grado di farli sentire piccoli detective della storia e di fargli capire l’importanza del dato iconografico e iconologico nella ricostruzione di un evento e nella comprensione dell’opera d’arte. Buon lavoro!
Buongiorno Federica, ho visto il tuo post su facebook-A01 Arte e immagine, e sono molto curioso del lavoro che hai descritto perchรจ mi piacciono molto le due parole laboratorio e giocare ๐ Grazie.
Davvero interessante e stimolante. Grazie
Grazie molto interessante.
Sono iscritta alla newsletter ma non riesco a vedere l’allegato.dove sbaglio?
Grazie, Barbara
Barbara, prova a ricaricare la pagina ed eventualmente a reinserire la mail. Se il tuo browser non accetta i cookies potrebbe essere che il sistema non ti vede come iscritta.
Bellissimo….. molto interessante!!!!!!!
Lavoro interessante. Grazie
Grazie Federica molto interessante
Bravissima Federica Ciribรฌ , non ti smentisci mai! un’idea splendida per far avvicinare i ragazzi alla storia dell’arte!