Il Giorno della Memoria è difficile da spiegare ai ragazzi.
Il Giorno della Memoria è un dovere verso i nostri ragazzi.
Il Giorno della Memoria è il giorno dei “NO!”.
Il Giorno della Memoria è anche il giorno dei “SÌ!”.
Lo si capisce leggendo Albert Camus:
«Qu’est-qu’un homme révolté? (che cos’è un uomo in rivolta?) est un homme qui dit non (un uomo che dice no) mais s’il refuse, il ne renonce pas (ma se da un lato rifiuta, dall’altro non rinuncia, accetta); c’est aussi un homme qui dit oui, dès son premier mouvement (è anche un uomo che dice sì, dal suo primo movimento)»
Ogni uomo vive in questa eterna contraddizione che Camus mette magistralmente in campo nel suo scritto perché ogni uomo ogni volta che dice “NO!”, contemporaneamente afferma un “SÌ!” e con questo “SÌ!” afferma tutto se stesso.
Ogni uomo vive in questa eterna contraddizione, ogni uomo e particolarmente un partigiano.
E particolarmente chi resiste.
E particolarmente un adolescente.
Per questo è importante insegnare che l’antifascismo da solo non basta, che non basta insegnare valori negativi ma è sempre necessaria la contemporanea riflessione sui valori positivi che contengono i nostri “NO!”.
Il nostro “NO!” al fascismo è un “NO!” che ha radici antiche, è il “NO!” di Antigone a Creonte.
Bisogna raccontare la storia di Antigone ai nostri ragazzi e io lo faccio il primo anno di Scuola Secondaria di Primo Grado quando spiego il teatro greco ai miei ragazzi. Perché se spiegare l’architettura greca è “programma”, raccontare la storia di Antigone è educazione civica, è riflessione sul sé.
Antigone dice “NO!” alla legge imposta dallo zio Creonte che nega la sepoltura a suo fratello.
Con questo “NO!” Antigone dice “SÌ!” alla legge di Dio e afferma che nessuna legge di Creonte possa superare la legge degli Dei, che indicava una degna sepoltura per i defunti.
Antigone dice “NO!” al giudizio degli uomini che avevano accusato il fratello di tradimento. Con questo “NO!” Antigone dice “SÌ!” perché ritiene che solo gli Dei possano giudicare.
Antigone dice “NO!” alla tirannia di Creonte, come i partigiani dissero “NO!” alla tirannia di Mussolini.
Antigone dice “NO” al potere che cerca di affermarsi con la minaccia e la violenza, come i partigiani dissero “NO!” alle minacce e alle violenze dei fascisti.
Perchè dire “NO!” a Creonte e Mussolini era dire “SÌ!” alla libertà, all’uguaglianza e alla vita.
Io ho provato a far dire ai miei ragazzi i loro “NO!” e nel contempo abbiamo riflettuto su tutti i “SÌ!” che sottendono queste negazioni. Provate anche voi.
Antigone è antifascista.
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