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Controstoria di Messalina

Non mi occupo di storia se non nella misura in cui essa interessa direttamente l’arte. Certo è che una senza l’altra stanno male!  Mi occupo principalmente di immagini e di […]

Scritto da Federica Ciribì

Sono Architetto e Dottore di ricerca in Recupero Edilizio ed Ambientale. Sono abilitata all’insegnamento di “Arte e Immagine” e di “Disegno e Storia dell’Arte” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e all’insegnamento di “Costruzioni, tecnologia delle costruzioni e disegno tecnico” presso l’Università degli Studi di Pisa.

Pubblicato il 5 Marzo 2023

Non mi occupo di storia se non nella misura in cui essa interessa direttamente l’arte. Certo è che una senza l’altra stanno male! 

Mi occupo principalmente di immagini e di indagine sulle immagini quindi oggi sono qui a proporvi una controstoria di Messalina, partendo da questa sua statua.

Messalina, 25/50 d.C., marmo pentelico, altezza 206 cm, Parigi, Museo del Louvre (attualmente non esposto)

Essendo questo un sito per tutti, compresi i nostri allievi, non scendo nei dettagli di cosa abbiano raccontato Plinio il Vecchio (23 d.C. – 79) e Giovenale (50 d.C. – 127) di lei. Cose che mi hanno turbato assai e che lascio alla vostra curiosità scoprire e approfondire. 

Messalina fu senza dubbio una donna scaltra e manipolatrice, che seppe usare la sua bellezza come arma di seduzione per far prendere decisioni scomode agli uomini che le ronzavano in giro. Ma che sia ricordata semplicemente come meretrix augusta, mi spiace.

Nacque a marzo, il 25 d.C. e fu scelta da Caligola come sposa per suo zio Tiberio Claudio Druso quando aveva solo 14 anni.

Claudio era un uomo colto e intelligente ma certamente non affascinante. Tra i due c’erano 25 anni di differenza.

Quando Caligola fu ucciso, Claudio divenne il nuovo imperatore e con la moglie diede la caccia e fece giustiziare gli assassini e i mandanti dell’omicidio. Claudio era affascinato da questa giovane e bella donna che evidentemente pensava di non meritare e seguì spesso i suoi consigli, accondiscendendo i suoi capricci. La loro unione fece tremare le gambe dei senatori che temevano di essere privati di potere decisionale oltre che dei privilegi che l’imperatore gli aveva concesso.

Messalina diventò madre di Ottavia a 15 anni e di Germanico a 16 anni.

Infelicemente sposata a un uomo goffo, zoppo e balbuziente, iniziò a cercare l’amore fuori dal matrimonio. E lo trovò nel console Gaio Silio. Egli divorziò per vivere in pienezza la nuova relazione ma lei non poté fare altrettanto perché alla moglie dell’imperatore non era concesso separarsi. Nemmeno se il matrimonio era stato combinato. Nemmeno se non c’era passione. L’unica possibilità per Messalina era essere ripudiata dal marito e fu così che lei e Gaio fecero in modo che ciò accadesse. Durante un’assenza di Claudio da Roma, organizzarono una festa e inscenarono il loro finto matrimonio.

I senatori ritennero questo avvenimento un affronto insopportabile e congiurarono contro di lei e contro il suo amante. Convinsero Claudio che la donna stava organizzando il suo omicidio per poter far salire al trono il giovane. L’imperatore, tradito e deriso, decise che Messalina e Gaio dovevano morire e li fece uccidere senza pietà da un gruppo di pretoriani. Era il 48 d.C..

Ora guardiamo la statua di Messalina. È una delle poche immagini giunte a noi perché se non bastasse averla uccisa, il senato la fece anche condannare alla damnatio memoriae: questo significa che le statue che la ritraevano furono distrutte, i documenti che parlavano di lei cancellati, tutto ciò che avrebbe potuto tramandare ai posteri dato alle fiamme.

In questa statua vediamo una donna. In questa statua è raffigurata una mamma. Messalina tiene in braccio Germanico che la guarda e vuole toccarla. Lui non è un neonato, è un uomo in miniatura. Lei è vestita con un’ampia tunica  e indossa la caratteristica stola che le copre la testa, le spalle e le cinge la vita. Ha i capelli pettinati in una ricca acconciatura che le incornicia il viso. Si tratta di una pettinatura caratteristica della sua epoca: quelli sulla fronte non sono riccioli ma ciondoli appesi a una invisibile retina, secondo la moda lanciata da Giulia Drusilla, sorella di Caligola.

Messalina sembra tenersi il velo con il pollice e l’indice della mano destra stretti uno sull’altro e alzati. Il suo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Ma qui l’osservatore è inteso anche come uditore, infatti la posizione delle mani ha un forte valore simbolico ed è tipica della disputatio. Se è vero che Messalina non sta solo trattenendo il velo ma sta per parlare, così indicherebbero le dita, forse sta argomentando della sua vita di fronte a un pubblico. Vista così la storia di Messalina assume i connotati di una controstoria.

In questa statua Germanico potrebbe avere un anno, anche se è difficile dirlo perché le sue dimensioni e l’anatomia parlano due lingue diverse. Cosa vuole dirci Messalina? Forse che l’unico uomo che avrebbe voluto sul trono è proprio il suo secondogenito? Quasi che questa donna intuisse il destino crudele al quale suo figlio sarebbe andato incontro? Germanico fu infatti prima diseredato dal suo stesso padre, perdendo così la possibilità di succedergli, e poi ucciso da Nerone, figlio di Agrippina, seconda moglie di Claudio.

Se questa statua ci dice qualcosa di autentico su Messalina e sull’amore per suo figlio, capiamo bene come sia verosimile che Messalina non abbia mai desiderato che Gaio diventasse imperatore al posto di Claudio. Capiamo bene come Messalina avrebbe solo voluto divorziare, essere ripudiata da Claudio e potere amare Gaio. Messalina avrebbe solo voluto la libertà di scegliere l’uomo con cui vivere,

Questa statua, oggi al Louvre, in precedenza conservata alla Reggia di Versailles, risale agli anni in cui visse Messalina e osservata al riparo dal pregiudizio avvalora l’ipotesi secondo cui, il discredito sessuale di questa donna sia stato utilizzato come strumento per colpire Claudio. Ma Messalina in questa statua non è una prostituta. E le immagini non mentono. Messalina è una donna del suo tempo e una mamma. L’imperatore Claudio, senza di lei, sposò una donna meno scaltra ma altrettanto manipolatrice, madre del futuro regnante, tra i peggiori della storia di Roma: Nerone.

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