Chissà come deve essere stato avere un padre creativo per una ragazza come Antonia (1456-1491), figlia di Paolo di Dono (1397-1475), meglio noto come Paolo Uccello. L’uomo si chiudeva in se stesso, ore e giorni da solo con le sue tele e lei stava lì a guardarlo e forse lo avrebbe voluto più presente e meno sprofondato nelle voragini delle prospettive che disegnava. Che fosse un creativo non c’era dubbio: la prospettiva era una cosa nuovissima e lui subito ne era stato rapito e l’aveva introdotta nei suoi dipinti. Siamo agli inizi del XV secolo infatti e la prospettiva non è ancora stata ben compresa, né teorizzata dai maestri del Rinascimento, eppure lui la maneggia. Lo chiamarono Paolo Uccello probabilmente perché nutriva una vera passione per gli animali: chissà come sarebbe stata felice Antonia di possederne animali, ma la sua famiglia era povera e non potevano nemmeno permettersi un cane. Si racconta che Antonia, creativa come papà, portasse al guinzaglio per casa suo fratello Donato, detto Dona, così chiamato in onore di Donatello.
Forse furono messi in posa loro per costruire uno dei quadri più famosi di Paolo Uccello, San Giorgio e il drago, dove appunto la principessa, in maniera piuttosto inconsueta per l’iconografia di questo tema, tiene il drago al guinzaglio.

Fatto sta che anche Antonia iniziò a dipingere, forse per capire meglio il suo papà, per stargli vicino, per sprofondare con lui nelle voragini della prospettiva. Ma alle donne all’epoca non era concesso l’apprendistato in bottega e la giovane iniziò a travestirsi da maschio per potere seguire il padre e dargli una mano. Questa storia non poteva andare avanti a lungo: Antonia era magrissima perché mangiava poco (in casa infatti circolava poco denaro e poco cibo) ma molto femminile e i travestimenti furono presto scoperti. Lei però voleva continuare a dipingere a tutti i costi e pur di farlo entrò in convento e si fece suora carmelitana. Alle suore infatti era concesso dedicarsi alla pittura e alla miniatura. Si racconta che realizzò tantissime opere: piccoli altari portatili, tavolette votive per il convento e per committenti esterni. Dei suoi lavori tuttavia non c’è traccia certa perché non li firmava. In Italia solo l’opera Vestizione di una monaca, conservata a Firenze al Museo degli Uffizi, è riconosciuta come sua, anche se gli storici dell’arte non sono concordi su questa attribuzione.
Morì giovanissima.

Laboratorio
Qui sotto trovate la seconda scheda del colouring book “Quelle come me”, stampabile su un foglio A4.
Nell’immagine a sinistra potete vedere un particolare di San Giorgio e il drago liberamente ispirato all’omonima opera di Paolo Uccello. Secondo Vasari l’artista utilizzò la figlia Antonia come modella.
Nell’immagine a destra è proposto un particolare di Vestizione di una monaca, l’unica opera attribuita a Antonia di Paolo di Dono. In questa miniatura potrebbe essere rappresentata la vestizione di Suor Antonia stessa. Il termine “vestizione” indica la cerimonia religiosa nella quale il candidato riceve ed incomincia ad indossare l’abito religioso.
Ora che conoscete la storia di questa donna, potete divertirvi a colorare questi due disegni e fare una piccola galleria d’arte in classe dedicata a “Quelle come me”, o una doppia pagina nel vostro Diario Visivo. In questo modo le artiste invisibili che scegliamo di conservare staranno con noi e dentro di noi e favoriremo la diffusione di una storia dell’arte fondata su una vera parità di genere. Buon lavoro!

Qui sotto c’è il tuo contenuto riservato
Unisciti alla nostra Community. L’iscrizione è gratuita e consente di ricevere la Newsletter e di accedere a risorse riservate come questa.
Cosa aspetti, per iscriverti bastano 30 secondi!
Lavori veramente interessanti, grazie per la condivisione
Il diario visivo avvicina all’arte, alla bellezza ed è un metodo che lascia spazio alla riflessione. Lo apprezzo tantissimo, grazie
Grazie cara Cristina! Il tuo feedback è un autentico dono per il mio cuore!
Seguo diario visivo e traggo grande ispirazione
Grazie Alessandra per queste parole! I rinforzi positivi mi aiutano a crescere!