Se sembra più semplice accettare e comprendere che non sia necessario essere scrittori per trarre beneficio da lettura e scrittura, assai più complesso è lasciarsi attrarre dalla possibilità di fare arte senza essere artisti: io parto da due convinzioni molto forti e cioè che l’arte sia alla portata di tutti e che non sia necessario essere artisti per trarre beneficio dall’arte.
In questa ottica, la possibilità di esprimersi in un diario utilizzando segni e parole, la possibilità di custodire senza dover mostrare, rende tutto più facile.
Lucia Capacchione, che ha introdotto l’uso del diario visivo come mezzo per la ricerca del benessere, definisce il diario visivo “l’arte di trovare se stessi”. L’A.A.T.A. (American Art Therapy Association) nella sua dichiarazione d’intenti ha scritto: “Il processo creativo che interviene nell’attività artistica è curativo e arricchisce la vita”.
Quale deve essere la partenza per superare l’horror vacui della prima pagina del nostro nuovo diario visivo?
Io consiglio due strade per iniziare: il collage e la pittura a spruzzo. Si tratta di due scelte differenti, che possono in un secondo momento essere integrate, ma che ci permettono di liberare la nostra creatività in maniera leggera: il collage perché utilizza materiale prodotto da altri e la pittura a spruzzo perché è poco controllabile. In pratica sia il collage che la pittura a spruzzo ci deresponsabilizzano, ed è ciò di cui abbiamo bisogno all’inizio per acquisire fiducia e lasciarci andare. In questa fase è solo importante scegliere colori che ci facciano stare bene: già la scelta di quelli dirà molto di noi e del momento che stiamo attraversando.
Il collage può essere fatto con carta da pacco, di giornale, tovaglioli ma anche con carta da scrapbooking.
La pittura a spuzzo può essere fatta con ecoline e aerografo a bocca o anche con i pratici spray Distinctly Dilusional. Troverete moltissimi tutorial su Youtube.
Ecco un esempio di pagina realizzata proprio con collage e pittura spray. Il solo guardarla mi fa stare bene!
